La Dott.ssa Maria Cristina Caffetti ASST di Pavia

Dott.ssa maria Cristina Caffetti UOC Riabilitazione Specialistica Voghera

All'Ospedale di Voghera una App per i pazienti affetti da Osteoporosi: Progetto OSSINERGY.

ne parla la Dott.ssa Maria Cristina Caffetti dell'UOC di Riabilitazione Specialistica Ospedale di Voghera.

Un’applicazione che ottimizzi i tempi di gestione di un paziente con frattura da fragilità ossea e coordini la rete degli attori sanitari a supporto del malato stesso e del suo ritorno a casa. E’ il progetto ambizioso a cui si sta dedicando anima e corpo un gruppo di medici che operano all’interno di Ossynergy, rete di gestione nata nel 2016 dalla collaborazione tra i distretti medici di Varzi, Salice Terme, Voghera e dell’Oltrepò pavese in generale.

Dice la Dott.ssa Maria Cristina Caffetti, Dirigente Medico del Reparto di Riabilitazione Specialistica dell’Ospedale civile di Voghera, diretto dal Dottor Emiliano Varalda dell’ASST di Pavia: “Ossynergy è nato da un primo gruppo di lavoro, che si sta ampliando, formato dal Direttore del Distretto Oltrepò, la Dott.ssa Da Prada, da alcuni medici di cure primarie coordinati dal Dr. Giuffrè di Varzi e dalla Dott.ssa Sozzi, Responsabile dell’Ambulatorio per l’Osteoporosi dell’Istituto di Riabilitazione IDR Fondazione Don Carlo Gnocchi di Salice Terme”.
Attraverso la rete Ossynergy, il paziente viene individuato con un algoritmo validato, un questionario e la Moc Dexa nel rispetto dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e delle linee guida Internazionali.
In base al rischio del paziente, vengono stabiliti in sinergia tra ospedale e territorio gli interventi:

  • il basso rischio comporta una prevenzione primaria;
  • l’alto rischio senza fratture, una prevenzione secondaria;
  • l’alto rischio con fratture da fragilità, una prevenzione terziaria”.

L’innovazione del progetto è rappresentata anche da un’applicazione informatica che è possibile scaricare ed installare su smartphone e tablet, indirizzata a specialisti ma anche a medici di base: continua la Dott.ssa Caffetti: “Il programma è pensato per fornire allo specialista tutte le informazioni necessarie per approcciare il paziente con osteoporosi nel migliore dei modi. L’App mostra al medico le caratteristiche della persona visitata, evidenziando eventuali fratture causate da fragilità ossea ed indicandone l’entità. Dobbiamo ricordare che, entrando in ospedale ci si deve sentire quasi come a casa e gli operatori non devono essere solo preparati scientificamente, ma devono anche far sentire il paziente a suo agio, paziente che va aiutato nel recupero e nella riabilitazione.
Il malato è da accompagnare dall’inusualità dell’ambiente ospedaliero alla vita quotidiana, aiutandolo non solo nel percorso clinico”.
Oltre alla App, tra gli obiettivi della rete Ossynergy per il nuovo anno figura anche una collaborazione con l’Università di Pavia e la Facoltà di Scienze Motorie per creare dei corsi di attività motoria dedicati alle signore giovani, per la prevenzione, ed anche la creazione di percorsi condivisi di medicina di genere, essendo l’osteoporosi una patologia prettamente femminile.