ALLATTAMENTO AL SENO

Allattare significa prima di tutto relazione tra mamma e bambino. È l'incontro tra due individui che devono conoscersi: la gravidanza è un momento importante in cui mamma e bambino vivono in simbiosi e il bambino nella pancia della mamma è nutrito attraverso la placenta, scaldato dal corpo della mamma e contenuto dal liquido amniotico e dalle pareti dell'utero. Quando nasce, il bambino ricerca lo stesso ambiente protettivo e disponibile a soddisfare ogni suo bisogno di accudimento. L'allattamento offre al bambino tutto quello di cui ha bisogno: acqua, nutrienti, anticorpi per affrontare le prime malattie e soprattutto calore e protezione tra le braccia della mamma. La mamma mentre allatta guarda negli occhi il suo bambino, gli parla, lo culla e lo osserva attentamente per conoscerlo meglio e il bambino, a modo suo, risponde.

Quando iniziare l'allattamento?

Da subito!

Già in sala parto, nelle prime due ore dopo il parto, il bambino, se lasciato a contatto pelle con la mamma, inizia a cercare il seno, attratto istintivamente dall'odore e dalla particolare colorazione dell'areola e del capezzolo.

Se per qualche motivo mamma e bambino venissero separati dopo il parto, è bene iniziare ad attaccare il bambino il prima possibile.

Per quanto tempo?

Le linee guida OMS indicano almeno 6 mesi di allattamento esclusivo (senza acqua, te, tisane, glucosata, latte in formula) e poi fino a quando mamma e bambino lo desiderano anche dopo l'introduzione di altri alimenti (alimentazione complementare).

Quante poppate fa un neonato e quanto durano?

Ogni bambino è diverso e cambia nel tempo: inizialmente le poppate saranno più frequenti anche 10-12 nell'arco delle 24 ore e potrebbero durare dai 20 ai 40 minuti. Il neonato succhia un pochino e poi fa una pausa per deglutire o riposare. Mano a mano che riesce a coordinare meglio suzione e deglutizione la durata delle poppate varia. Le poppate variano anche in base all'esigenza del momento che sia fame, sete, consolazione o sonno.

Qual è la posizione migliore per allattare?

La più comoda per mamma e bambino!

È possibile allattare in posizione reclinata: la mamma è distesa con schiena e testa ben sostenuti, il bambino appoggiato a pancia in giù tra l'addome e lo sterno. Il viso del bambino appoggiato sulla guancia. Il bambino da solo, accompagnato dalle mani della mamma, raggiunge il capezzolo e inizia a succhiare.

Posizione seduta: la schiena della mamma è ben sostenuta, il bambino è disteso con la testa appoggiata nell'incavo del braccio, il naso di fronte al capezzolo, pancia contro pancia e sostenuto dal braccio corrispondente al seno dove si attaccherà.

Posizione incrociata: la mamma è sempre seduta comodamente, il bambino è disteso con la testa di fronte al seno, pancia contro pancia e sostenuto dal braccio opposto al seno dove si attaccherà. La mamma sostiene la nuca del bambino.

Posizione rugby: il bambino è appoggiato ad un cuscino sotto il braccio della mamma,
la testa davanti al seno dove si attaccherà e i piedini puntano dietro.

Posizione sdraiata: la mamma è sdraiata su un fianco e il bambino è sdraiato accanto a lei.

Come si capisce se è attaccato correttamente?

La bocca è ben aperta e riempita dal seno; il mento è a contatto con il seno e il collo leggermente reclinato all'indietro; il labbro inferiore è rovesciato in fuori (senza che il bambino lo succhi); la punta della lingua sporge oltre la gengiva inferiore e i bordi della lingua avvolgono il capezzolo formando una "u"; non si vede più areola (la parte più scura del seno) sopra il labbro superiore; il ritmo delle suzioni varia durante la poppata: si passa da suzioni brevi e frequenti a suzioni più lente e profonde con movimenti della bocca più ampi, talora intervallati da pause. Se l'attacco e la posizione sono adeguati e il bambino poppa efficacemente non si sente male.

Come si capisce quando lo devo attaccare?

Sarà il bambino a far capire quando è il momento in cui ha bisogno del seno.
Ci sono segnali di fame precoci, intermedi e tardivi.

  • Segnali precoci: il bambino si sta svegliando o è vigile e tranquillo, si guarda intorno, inizia a muoversi, gira la testa di lato per cercare il seno.
  • Segnali intermedi: il bambino si muove di più, mette le manine in bocca e cerca il seno girando la testa.
  • Segali tardivi: il bambino si agita, piange, diventa rosso.

Cerca di cogliere in tempo questi segnali prima che il bambino pianga. Guardiamo il bambino e non l'orologio!

Come si capisce se mangia abbastanza e se c'è abbastanza latte?

  • una volta rientrata a casa dal parto il bambino si sveglia per i pasti almeno 8-10 volte nelle 24 ore e fa chiaramente capire che ha bisogno del seno;
  • il bambino emette normalmente poca urina concentrata nei primi giorni, in particolare prima che giunga la montata lattea della mamma. Le urine saranno però chiare, abbondanti, 6 o più volte al giorno dopo il 5° giorno di vita;
  • le feci, scure nei primissimi giorni, assumono poi un colore giallognolo e sono soffici;
  • il bambino riprende il peso della nascita entro le prime 2 settimane di vita;
  • il bambino è soddisfatto e rilassato dopo le poppate;
  • i seni o i capezzoli non fanno male.

Se ho dolore, cosa posso fare?

Per prima cosa osservare il seno. Sul capezzolo potrebbero esserci come dei piccoli taglietti talvolta sanguinanti detti ragadi: sono dovute da un attacco non efficace, una suzione troppo forte o al frenulo della lingua del bambino troppo corto o ancora da una candidosi.

La cura consiste nell’ottenere un attacco corretto al seno (puoi provare anche con la posizione semi-reclinata) in modo da non provare dolore e non soffrire durante le poppate e nell’applicare gocce di colostro/latte, ricco di proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, sulle lesioni, fino alla completa guarigione.

L'ingorgo mammario è causato da una rimozione insufficiente di latte dal seno rispetto alla velocità con cui viene prodotto. La sensazione che la mamma prova è di seno pieno, pesante, teso, dolente e caldo, la pelle può essere arrossata e il bambino potrebbe avere difficoltà ad attaccarsi.

Se il bambino non può collaborare ad ammorbidire il seno perché poppando non riesce a far uscire il latte, o non è interessato a poppare, si può usare la spremitura manuale o il tiralatte. Prima di spremere il latte può essere utile massaggiare i seni delicatamente per 1-2 minuti o far fare un massaggio rilassante alla schiena ai lati della colonna vertebrale oppure fare una doccia calda sulla schiena.

La mastite è spesso la conseguenza di stasi di latte non drenato. Si presenta con un seno dolente che ha una zona calda e indurita e febbre a 38,5°C o superiore misurata all'inguine, spesso con sintomi influenzali: brividi di freddo, dolori articolari. In caso di mastite è necessario confrontarsi con il medico per un’eventuale terapia antibiotica (la
maggior parte degli antibiotici è compatibile con l’allattamento), allattare il più frequentemente possibile per cercare di eliminare la stasi, che ha dato origine alla mastite e riposare il più possibile.

In ogni caso se hai dei dubbi meglio chiedere una consulenza presso i Consultori Familiari ASST dove potrà trovare ostetriche e ginecologi che la sapranno aiutare a risolvere i problemi e a proseguire l’allattamento.

Allattamento e alimentazione

Seguendo i propri gusti è necessario mantenere una dieta sana ed equilibrata che faccia stare bene. Non è necessario escludere cibi particolari. Alla nascita il bambino conosce già gli odori e i sapori di ciò che si mangia nell’ultimo trimestre di gravidanza ed è importante per lui riprendere quelle abitudini.

L’alcol va evitato o assunto con molta moderazione, perché passa nel latte ed ha effetti negativi sul sistema nervoso del bambino, rendendolo sedato e meno interattivo con l’ambiente.
Nel caso in cui la mamma abbia assunto 1-2 unità alcoliche, deve aspettare almeno 2-3 ore prima di allattare. In ogni caso, non consumare bevande alcooliche durante l’allattamento è la scelta più sicura per la salute del neonato.

È meglio evitare il fumo, che può ridurre la produzione di latte e che aumenta nel bambino il rischio di malattie respiratorie.

Sostegno familiare, del partner, degli amici...e dei Consultori Familiari ASST

Una neo mamma ha bisogno di tante energie.

È utile organizzarsi per avere un aiuto pratico per le faccende domestiche quotidiane e i familiari ed il partner possono anche condividere la cura del bambino. Il bambino può piangere per molti motivi, non solo per fame. Una volta controllato che la poppata non sia la soluzione richiesta in quel particolare momento, ci sono altre maniere di confortarlo: tenerlo pelle a pelle, cullarlo, portarlo in giro, fargli il bagnetto, cambiargli il pannolino, parlargli. Tutte cose che può fare anche un partner o una nonna! 

Oltre a questo, può richiedere una visita domiciliare da parte dell’Ostetrica dei Consultori Familiari, che alla dimissione dell’Ospedale verrà a casa ad aiutare la neo-mamma con l’allattamento, il bagnetto, la disinfezione del cordone ombelicale e qualsiasi altro consiglio possa essere utile. Inoltre in ogni Consultorio Familiare ASST le ostetriche sono sempre pronte per una consulenza o per incontri di gruppo per sostenere le mamme che allattano.


PER INFORMAZIONI, RIVOLGERSI AI CONSULTORI FAMILIARI:

  • Consultorio Familiare di Pavia: Tel 0382 1958400
  • Consultorio Familiare di Corteolona: Tel 0382 1958605
  • Consultorio Familiare di Vidigulfo: Tel 0382 1958635
  • Consultorio Familiare di Vigevano: Tel 0381 333819
  • Consultorio Familiare di Mortara: Tel 0384 204538
  • Consultorio Familiare di Sannazzaro De’ B.: Tel 0382 1958663
  • Consultorio Familiare di Voghera: Tel 0383 695538
  • Consultorio Familiare di Casteggio: Tel 0383 695518
  • Consultorio Familiare di Broni: Tel 0385 582907

 

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