Al convegno hanno partecipato anche i nostri studenti del 3° anno di corso e al termine dello stesso, alcuni di loro sono stati premiati per essersi distinti nel corso del percorso formativo in ambito oncologico e/o aver intrapreso un lavoro di tesi oncologica. Per loro iscrizione gratuita ad AIIAO come studente e poi come futuri infermieri.
"La mia partecipazione al convegno come studentessa di infermieristica è stata un'esperienza estremamente significativa e formativa, poichè ritengo che la cura dei pazienti affetti da patologie oncologiche richiede una preparazione specifica e un aggiornamento continuo. Ho avuto l'opportunità di ascoltare esperti nel settore e ampliare le mie conoscenze, ispirandomi a dedicarmi ancora di piú nell'ambito dell'oncologia. Ricevere questo premio mi motiva ancora di piú a continuare a dare il massimo nella mia formazione e nella mia futura carriera come infermiera."
(Valentina)
"La partecipazione al convegno di oncologia ha avuto un impatto significativo sulla mia formazione. L'evento ha offerto l'opportunità d'immergermi nel mondo della ricerca e della pratica assistenziale, ampliando la mia conoscenza e la consapevolezza sull'importanza del ruolo dell'infermiere nel trattamento dei pazienti oncologici, con tecniche e procedure basate sulle più recenti evidenze scientifiche. Infine, la premiazione è stato un tassello aggiuntivo al mio percorso formativo che mi sprona a dedicare sempre più impegno e dedizione a quello che sarà il mio lavoro, cercando di fornire al paziente un'assistenza di qualità e a fornire ai familiari supporto emotivo."
(Giuseppe)
"Durante il mese di novembre sono entrato per la prima volta in un’unità operativa di oncologia. Sempre durante quel mese ho capito quanto sia difficile e complicato a livello emotivo gestire un malato con diagnosi oncologica. Ho anche modo di vivere tutti i giorni le difficoltà legate alle cure di fine vita, con tutti gli strascichi che si portano dietro: non sai mai quale sia il decorso di un malato oncologico, ogni giornata è diversa dalla precedente. Ci sono giorni in cui la vita sembra essere tranquilla e spensierata e altri giorni in cui è complicato persino alzarsi dal divano. Credo che, prima della terapia, la cura più importante sia la vicinanza: quella dei parenti ai propri ammalati, quella dei professionisti a tutti coloro che entrano nell’unità operativa. Bisogna saper capire come approcciarsi alle persone, in quanto ognuno reagisce in maniera diversa alla diagnosi: chi con rabbia, chi con tristezza e rassegnazione, chi vuole sapere e chi preferirebbe rimanerne all’oscuro. In ogni caso, il compito del professionista oncologico, a mio avviso, è quello più difficile di tutti: donare dignità, sotto ogni punto di vista, a una persona che in poco tempo potrebbe perdere tutte le autonomie. Donare dignità durante tutto il processo assistenziale, sia questo con prognosi positiva, ma soprattutto negativa. Bisogna accompagnare le persone alla fine senza dolore, seppure questo sia quasi impossibile: per quanto si possa trattare il dolore fisico, quello psicologico è un fattore che difficilmente si può gestire. L’infermiere oncologico si fa carico di tutto il vissuto degli ammalati, in quanto credo che più si avvicinano alla fine più abbiano voglia di "tirare le somme" e il professionista sanitario diventa anche confidente, quasi un amico. Dopo aver vissuto la realtà oncologica posso dire che ha influenzato profondamente il mio modo di vedere l’assistenza infermieristica: un’assistenza che va molto oltre la sola farmacologia, qualcosa di più profondo, che deve essere affrontato con rispetto e amore, approcciandosi a persone che hanno paura, che sanno che moriranno o che potrebbero morire a breve. In questi casi le tempistiche, i piani di lavoro, il rapporto professionisti/ammalati non contano più: ciò che è importante è dare il giusto tempo a tutti, un tempo che avrà grande importanza nelle vite delle persone."
(Marco)